10 anni di Sat Pink: nel 2022 più di 250 persone supportate dagli sportelli 🏳️‍⚧️

Comunicato stampa:

Foto da The Gender Spectrum Collection

Un decennio al fianco delle persone transgender del Veneto e delle loro famiglie.

Il Sat-Pink (Servizio accoglienza trans), associazione che risponde ai tanti bisogni delle persone transgender nel territorio regionale e limitrofo, ha chiuso il suo decimo anno di attività, il 2022, con numeri che ne attestano il ruolo centrale nella rete locale di supporto per le persone LGBTQ+.

Il Sat-Pink è operativo nelle sue tre sedi di Verona, Padova, e Rovigo – quest’ultima inaugurata proprio nel corso dell’ultimo anno. Tre sportelli in presenza per fornire assistenza sul territorio, oltre a uno sportello online, che in totale hanno accolto e accompagnato 250 persone nel corso dell’ultimo anno, di cui 20 famiglie di persone minorenni.

Tra i servizi più recenti attivati dal Sat-Pink c’è lo sportello lavoro, che supporta le persone transgender nell’orientamento lavorativo – dall’auto-valutazione delle proprie competenze, alla stesura di un CV o di una lettera motivazionale – oltre a mappare le aziende inclusive del territorio. Lo sportello, che risponde al persistente e allarmante fenomeno di esclusione lavorativa delle persone transgender, ha supportato 30 persone nell’ultimo anno, coinvolgendone 70 nei corsi di formazione che sono stati organizzati.

Il Sat-Pink ha all’attivo collaborazioni con 31 professionistə specializzatə, tra cui 4 psicologə, 6 endocrinologə, 3 ginecologə, 6 specialistə di chirurgia estetica, 2 specialistə di logopedia e rieducazione vocale, che rispondono alle esigenze sanitarie delle persone che si rivolgono all’associazione. A loro si aggiungono 7 avvocatə che aiutano a dirimere le questioni legali relative alla rettifica dei documenti anagrafici. Un elevato numero di attività, quelle dell’associazione, rese possibili dal lavoro quotidiano di ben 25 volontariə.

«Questi numeri dimostrano l’importanza di un servizio capillare, vicino alle persone transgender del territorio, e quindi in grado di offrire supporto immediato», spiega la presidente del Sat-Pink Ilaria Ruzza. «Ciò è essenziale in un contesto sociale e normativo arretrato. La nostra realtà è riuscita, in dieci anni, a creare una rete di assistenza solida grazie alla buona volontà di strutture sanitarie e tantə professionistə, ma c’è tanto lavoro da fare a livello culturale e legislativo per garantire alle persone transgender il diritto di essere sé stesse».

«La Spagna, con l’approvazione della “ley trans” ha mostrato la strada – prosegue Ruzza – mentre in Italia, per fare un esempio, ci si deve ancora sottoporre obbligatoriamente a un trattamento medico per vedere semplicemente riconosciuta la propria identità su un documento. Cultura e autodeterminazione devono essere colonne portanti per il cambiamento anche nel nostro Paese, a partire dalle scuole, in cui fortunatamente si inizia a riconoscere sempre di più l’importanza di uno strumento come la carriera alias. Un esempio da seguire, in questo senso, viene proprio dal Veneto, con l’Università di Padova che ha deciso di garantire la possibilità di attivare la carriera alias senza dover presentare alcuna documentazione medica».

Tra i servizi dell’associazione ci sono anche i gruppi tra pari, ai quali partecipano quasi 150 persone. Il gruppo per genitori di persone transgender si riunisce una volta al mese online e una volta in presenza, e conta 39 iscrizioni; i gruppi giovani si riuniscono con le stesse modalità a Verona (26 partecipanti), e a Padova (80 partecipanti). I gruppi sono pensati come spazi sicuri di condivisione tra persone con un’esperienza simile, e pertanto sono sempre facilitati da una persona transgender che collabora con l’associazione.

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