Carriera alias e scuole sicure per le persone trans*

«Un coro di sì» da Treviso per la carriera alias nelle scuole.

Il quadro che emerge dalle recenti discussioni sul tema nella nostra regione – che fa seguito alle movimentazioni studentesche degli ultimi anni – riflette una situazione di inadeguatezza culturale e burocratica che abbiamo riscontrato in prima persona come associazione.

Nel trevigiano pressoché tutte le scuole riportano di essersi dovute confrontare con la questione.
Negli ultimi mesi diverse scuole si sono rivolte a noi per comprendere quella che è un'esigenza che arriva direttamente dallə studenti.

Di fronte a un impianto normativo del tutto obsoleto, seppur da un lato ci si aggrappi alla buona volontà di alcunə docenti e dirigenti, ciò che emerge è anche la poca preparazione sul tema delle persone responsabili della formazione delle nuove generazioni. Ragazzə che si dimostrano puntualmente più sul pezzo delle amministrazioni, sia locali che nazionali.


La carriera alias è uno strumento di inclusione e benessere che può essere messo a disposizione di chiunque. La sua utilità è legata al fatto che le normative italiane – ancora una volta – creano la situazione per cui possono passare anche degli anni da quando una persona transgender inizia ad adottare il suo nome di elezione nella vita di tutti i giorni, a quando quel nome viene effettivamente riportato sui documenti di identità.

L'utilizzo del nome assegnato alla nascita, per una persona che non lo utilizza più, può essere una grande fonte di stress e disagio. A ciò si aggiunge la violazione della privacy che l'utilizzo di documenti non rettificati comporta, nel caso in cui l'aspetto fisico della persona in questione non corrisponda all'aspetto che viene comunemente associato al genere indicato sui documenti.

Un coming out forzato, in contesti non sempre sicuri, che oltre a creare turbamento può comportare il rischio di esporsi a micro-aggressioni e violenze.


Al contrario, la possibilità per una persona transgender di utilizzare il proprio nome di elezione quantomeno in ambito scolastico può rappresentare un fattore di benessere e realizzazione importante.

Che poi è la semplice libertà di essere chi si è, di cui gode ogni altra persona.


Le scuole devono essere un luogo sicuro, e un luogo in cui si crea cultura.
Per questo è necessario che tra le amministrazioni scolastiche si diffonda una maggiore consapevolezza, ma anche che vengano adeguati a livello nazionale i regolamenti scolastici, per rispondere a quella che non è altro che un'esigenza reale delle persone. Superando, dove possibile, come già hanno fatto atenei come quello di Padova, il vincolo della documentazione medica per l'attivazione della carriera alias, che non fa che perpetuare una narrazione patologizzante dell'esperienza delle persone transgender.

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